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Coronavirus, lo chef stellato Ciotti: «Puntando sulle eccellenze locali ce la faremo».

Il titolare del Nostrano di Pesaro consiglia alcuni piatti per Pasqua nel segno della tradizione ma con varianti dal gusto assicurato. «Anche se la fase è critica e c’è tanta paura, non bisogna mai abbassare la qualità. Io credo che dalla crisi se ne uscirà proprio con la qualità»

La cucina come antistress, ma anche come motore di ripresa nel segno della qualità. In questi lunghi giorni in cui tutti sono rimasti a casa per l’emergenza Coronavirus, in tanti hanno riscoperto la voglia di cucinare, fare il pane a casa o un dolce. E c’è un motivo particolare.

Lo chef stellato Stefano Ciotti, titolare del Nostrano sul lungomare di Pesaro, non abbassa la guardia, ma continua il suo lavoro tramite le consegne a domicilio. E per l’occasione della Pasqua fornisce alcuni consigli per ricette gustose.

Lo chef stellato Stefano Ciotti, titolare del Nostrano sul lungomare di Pesaro, non abbassa la guardia, ma continua il suo lavoro tramite le consegne a domicilio.


«Una ricetta può essere legata alla verdura del momento, una tra le più buone: il carciofo. Un modo simpatico e una tecnica diversa dal solito è quella di cuocerlo a testa in giù con il gambo assieme ad aglio, prezzemolo, olio, vino bianco, sale e pepe. Copriamo il tutto e sarà l’acqua stessa del carciofo a completare la cottura. Una volta terminata questa operazione, tagliamo i gambi e li andiamo a frullare. Poi prendiamo il carciofo lo giriamo, lo pareggiamo e lo appoggiamo sul piatto aprendolo a fiore. Prendiamo la crema e la mettiamo dentro per poi finire con il nostro classico pane profumato tipico del gratin. Lo mettiamo sopra e inforniamo per circa 8-10 minuti a 180 gradi. Il risultato sarà un piatto caldo, cremoso e sopra croccante».

Ma Pasqua vuol dire anche tradizione e per chi è pronto a cucinare l’agnello ecco un altro consiglio di chef Ciotti. «Possiamo cucinare la lombatina scottadino fatta marinare con aglio e timo oppure fare una variante delle costolette fritte. In questo caso pensiamo a una panatura non solo con farina, uovo sbattuto e poi pane grattato, ma aggiungendo pecorino marchigiano e origano. Sarà molto più saporito». Ciotti spiega il perché in tanti si sono tuffati nella cucina. «Cosa rappresenta? Un antistress perché aiuta a passare il tempo e perché viene preparato un piatto con le proprie mani. La gente ha bisogno di soddisfazioni e vedere un dolce, un arrosto o una qualunque ricetta ben preparata, regala gioia e allontana i pensieri da cosa c’è intorno». La ristorazione è uno dei settori messi in ginocchio dalle chiusure. Saranno probabilmente gli ultimi a riaprire e lo faranno forse con meno coperti, per garantire distanze di sicurezza. Tanti ristoratori si sono organizzati con le consegne a casa. «Anche noi proponiamo un menu alla carta per Pasqua e Pasquetta, dove scegliere tra una decina di piatti che saranno consegnati a casa. In questa fase il delivery è fondamentale per la categoria, per cui continueremo. Seguiteci sulla nostra pagina facebook o sul sito». Ciotti lancia un messaggio. «Anche se la fase è critica e c’è tanta paura, non bisogna mai abbassare la qualità. Io credo che dalla crisi se ne uscirà proprio con la qualità. Il messaggio è che tutti dovremo acquistare materie prime dai piccoli produttori della regione per sostenere il proprio prodotto e il nostro territorio. Dobbiamo rimettere in moto il Paese con i nostri fornitori qui vicini, quelli che garantiscono eccellenza. Così ce la faremo e anche i clienti lo apprezzeranno. Non servono le scorciatoie».

Fonte:Centropagina

Articolo:Luigi Benelli


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